Mutui casa: perché nel 2023 è preferibile il tasso fisso
Il 2022 ha decretato definitivamente il ciclo dei tassi sotto l’1%. Le azioni delle banche centrali - finalizzate a contrastare la super inflazione - hanno determinato un rapido rincaro del costo del denaro, tanto che oggi è possibile stipulare un nuovo finanziamento a casa a condizioni che sono molto diverse da quelle che erano in vigore fino a non troppe stagioni fa.
Ma che cosa conviene fare in questo contesto? È bene stipulare un finanziamento a un tasso indicizzato a quelli di mercato o è invece preferibile puntare su un tasso fisso?
Meglio il fisso o il variabile?In tale scenario, l’impressione comune di molti mutuatari è quella di aver perso il treno giusto per indebitarsi alle migliori condizioni. Sebbene tale impressione possa in parte essere veritiera, non bisogna comunque dimenticare che i tassi a cui è possibile aprire un mutuo sono comunque ben inferiori a quelli dell’inflazione e, come, comunque, i cicli pluriennali di evoluzione dei tassi sono una costante non certo evitabile.
Ciò premesso, rimane da intendere che cosa potrebbe essere più conveniente scegliere tra il mutuo a tasso fisso e quello a tasso variabile.
I tassi variabili continueranno a crescerePer arrivare alla definizione di una risposta alla domanda del precedente paragrafo, bisogna in primo luogo condividere che l’impulso al rialzo dei tassi ha prodotto i suoi effetti iniziali più intensi soprattutto sui tassi fissi, che sono cresciuti di buon ritmo fino a ridurre il differenziale tra i tassi variabili a circa 50 punti base.
Tuttavia, terminata l’impennata iniziale, stiamo assistendo alla comparsa di numerosi segnali che suggeriscono una stabilizzazione dei tassi fissi, contrariamente a quanto sta avvenendo ai tassi variabili, con l’Euribor che dovrebbe continuare a crescere ulteriormente nei prossimi mesi. Per il mercato dei futures, l’Euribor dovrebbe proseguire la propria strada di sviluppo oltre il 3,5%, per poi invertire gradualmente la tendenza e scendere sotto il 2,5% solamente tra la fine del 2024 e il 2025.
Il tasso fisso protegge da ogni rialzoInsomma, quello che dovrebbe accadere nei prossimi mesi è un nuovo impulso dei tassi variabili, che dovrebbero riallargare la loro forbice rispetto ai tassi fissi.
Chi vuole pertanto indebitarsi oggi ponendosi al riparo dai tassi variabili in aumento potrebbe trovare una maggiore convenienza a stipulare un contratto di mutuo a tasso fisso, congelando in tal modo l’onerosità del proprio finanziamento e ponendosi al riparo dai prevedibili incrementi delle condizioni di mercato.
Rimane sempre intesa la possibilità di sottoscrivere delle soluzioni intermedie, come i tassi misti o i tassi con opzione di passaggio alla forma tecnica alternativa. Ancora, è sempre percorribile la strada della surroga, tenendo sempre a mente che qualsiasi sostituzione di un finanziamento in ammortamento avverrà alle condizioni di tasso di riferimento e spread vigenti nel momento d’esercizio di tale scelta.