Tasso fisso, risparmio assicurato (per ora): quanto conviene rispetto al variabile
L'analisi del risparmio derivante dai mutui a tasso fisso si fa sempre più chiara e, per averne consapevolezza, è sufficiente dare uno sguardo all’ultimo report pubblicato a cura di Mutuionline, secondo cui vi sarebbe un significativo e sempre più profondo gap tra i mutui a tasso fisso a 20 e 30 anni e quelli a tasso variabile, pari a 164 punti base.
La differenza evidenzia dunque un chiaro beneficio per i mutuatari che preferiscono il tasso fisso rispetto a quello variabile. D’altronde, con un tasso di interesse indicizzato all’Euribor pari al 4,93% e uno a tasso fisso al 3,29%, diviene trasparente la convenienza di questa modalità di finanziamento, ancor di più considerando i vantaggi offerti dall’eventuale opzione per i mutui green, pensati per gli immobili ad alta efficienza energetica, con tassi intorno al 2,55%.
Perché i tassi fissi sono così bassi rispetto ai variabiliI motivi per cui i tassi fissi sono così bassi rispetto a quelli variabili non è certo una sorpresa, né una novità (al limite, la sorpresa è la durata di questo fenomeno, e la sua profondità). Le ragioni della dinamica in corso risiedono infatti nella prontezza del tasso fisso nel rispondere alle politiche monetarie delle banche centrali. I parametri cui sono legati i tassi fissi (gli IRS di durata) si sono dimostrati ben più flessibili nel reagire alle fluttuazioni del mercato rispetto ai loro corrispettivi a tasso variabile, rendendoli particolarmente allettanti per i potenziali mutuatari.
Come anticipatore di quel che avviene sul mercato, l'IRS - parametro cruciale per il calcolo dei tassi finali dei mutui a tasso fisso, ha dunque iniziato a diminuire prima dell'Euribor, utilizzato per i mutui a tasso variabile. Uno scostamento che ha evidenziato una sorta di anticipazione nell'ambito dei mutui a tasso fisso rispetto a quelli a tasso variabile, consolidando ulteriormente la preferenza dei consumatori per questa scelta. Per assistere un corposo calo dei mutui a tasso variabile bisognerà invece attendere probabilmente le decisioni di taglio dei tassi di riferimento da parte della BCE, attesa per maggio, o nella sessione successiva.
Ciò premesso, il panorama finanziario attuale riflette chiaramente una netta inclinazione verso i mutui a tasso fisso ed è quindi comprensibile che la maggioranza dei mutuatari (più del 90% nell’ultimo trimestre) abbia colto l'opportunità di garantirsi queste condizioni.
Tali dati evidenziano peraltro sia l'opportunità che rappresenta il mutuo a tasso fisso per chi sta valutando l’acquisto di una casa, sia l’occasione per coloro che già hanno un mutuo in corso di ammortamento e desiderano trasferirlo presso altro istituto di credito approfittando evidentemente di condizioni più vantaggiose.